Quando parliamo di note di credito ci riferiamo a dei documenti fiscali che hanno gli stessi requisiti della fattura art. 21, con l’unica differenza di dover sostituire alla dicitura “fattura” la dicitura “nota di credito”. Esse servono per stornare in tutto o in parte le fatture emesse precedentemente. Le note di credito possono essere emesse solo a patto che la fattura sia stata precedentemente emessa.
Quando si parla dei vari documenti che compongono le finanze di un’azienda, uno di essi si chiama “note di credito” Si tratta di strumenti fiscali con requisiti simili alle fatture e che devono essere saldati per intero quando vengono presentati per il pagamento dal debitore o dai debitori corrispondenti.
Una nota di credito è composta da due parti: una clausola di accettazione in cui si dice “Accetto questo accordo” o “Siamo d’accordo di riconciliare i conti a tale data/ora”, seguita immediatamente dopo da formalità come la data firmata ecc. che assicurano il rispetto della legge non solo da parte del cliente ma anche della parte che invia la transazione; l’importo del pagamento diventa esigibile tre giorni dopo l’invio se si usa una busta affrancata (formato lettera), dieci giorni lavorativi.
Quando si parla di note di credito, è importante conoscere la differenza tra documenti fiscali e fatture.
Le fatture hanno certi requisiti che devono essere soddisfatti perché funzionino come una fattura: hanno bisogno di una data in cima che indichi quando il pagamento è dovuto; c’è bisogno di informazioni scritte riguardanti ciò che è stato acquistato da chi, quanto è costato ecc; infine – ma è importante – tutti i prezzi sulle liste d’inventario sono stati aumentati del 10%. Se questi criteri non sono soddisfatti, qualsiasi tentativo di inviare questo tipo di carta si tradurrà solo in frustrazione!
Quando emettere note di credito?
Questi documenti fiscali possono essere emessi nel caso in cui una fattura non sia stata completamente pagata, oppure in caso di risoluzione di un contratto.
Le note di credito sono un modo popolare per riscuotere una fattura non pagata. Se te ne è stata inviata una, assicurati che sia autentica e che non ci sia scritto “graffiti” o qualcosa di simile in cima alla pagina prima di effettuare qualsiasi pagamento perché potrebbero essere fraudolenti!
Ma ancora queste note possono essere emesse qualora si volesse segnalare un errore sulla fattura. In questo caso, gli errori possono riguardare diversi parametri: gli importi, i dati dei clienti o la data di emissione. In questo caso, rilasciando una nota di credito è possibile porre rimedio a tali questioni.
Nel caso in cui si debba restituire la merce non è possibile farlo esclusivamente rimandando la stessa al mittente. Piuttosto è necessario emettere tale documento.
Conoscere al meglio le informazioni che riguardano tali documenti fiscali è fondamentale al fine di riuscire a servirsi al meglio delle funzionalità della partita iva.
Come è fatta una nota di credito
Prima di procedere con l’emissione di una nota di credito è bene imparare a riconoscerla. Per questo motivo è importante capire come essa sia strutturata. Come detto si tratta di un documento fiscale che deve contenere un riferimento alla fattura emessa in precedenza, descrizione del prodotto, e data e numero della fattura.
Insomma, la nota di credito è un elemento funzionale molto utile per comprendere al meglio come funzioni tutto il discorso incentrato sul regime fiscale previsto per un qualsiasi business.
Tutte queste informazioni sono necessarie al fine di utilizzare al meglio il regime fiscale in questione. La presenza della partita iva è quanto mai necessaria e la conoscenza di tutti i suoi requisiti è necessaria al fine di ottenere sempre il massimo dal proprio business. Tutto ciò è funzionale in merito al fatto che non si può pretendere di gestire bene un’attività se non si conoscono almeno in parte le modalità di funzionamento di un’ simile regime fiscale.