Coperto? Cosa c’è da sapere? È una delle cose che dà più fastidio, soprattutto ai turisti: non a caso, esiste solo in Italia. Ma di cosa si tratta?
E’ il costo del vettovagliamento . E’ lo spazio con tutti gli oggetti che vengono predisposti per un singolo commensale: comprende le stoviglie, le posate, i bicchieri, la tovaglia, il tovagliolo e, nel caso di apparecchiature formali, molti altri pezzi.
Si aggiunga anche il costo necessario per la successiva pulizia e il pane, in modo da dare una maggiore giustificazione al costo aggiuntivo richiesto. Include, inoltre, la tipologia qualitativa del servizio reso, intendendo con questa espressione la particolarità del ristorante stesso, la professionalità del personale e gli ulteriori servizi non quantificati nel conto.
Le origini di tale “tassa” risalgono al medioevo, quando con essa si intendeva il contributo che versavano al proprietario della locanda quei commensali che consumavano il cibo portato da casa servendosi di tavoli, sedie e posate del locale. Se, invece, si consumavano cibi preparati dal locandiere, il “coperto” era già incluso nel conto finale.
Da non confondere, ad ogni modo, il coperto con il servizio, che varia dal 15 al 20% del totale e trae origine dal passato quando non c’erano i contratti di lavoro e il personale veniva pagato a percentuale sulle ordinazioni dei clienti e dei tavoli che serviva. All’epoca, il servizio era, appunto, la retribuzione dei camerieri: è paradossale che questa voce sia rimasta anche oggi, nonostante i camerieri siano regolarmente retribuiti.
Coperto al ristorante: è legale?
Il dilemma che, da anni, affligge i consumatori è: il coperto è legale?
Il problema è che, pur trattandosi di un addebito che può sembrare pretestuoso, nessuna norma lo vieta, a patto che sia specificato nel listino prezzi.
La questione deve essere regolarizzata a livello locale, dalle Regioni o dalle amministrazioni comunali: alcune se ne sono occupate, altre no. Qualche esempio?
Una successiva legge regionale del 2006 vieta, tuttora, il cosiddetto “pane e coperto”, ma consente la voce “servizio”: se il servizio di somministrazione viene effettuato al tavolo, il listino prezzi deve essere posto a disposizione dei clienti prima dell’ordinazione e deve indicare l’eventuale componente del servizio con modalità tali da rendere il prezzo chiaramente e facilmente comprensibile al pubblico, vietando di applicare costi aggiuntivi per il coperto .
A livello nazionale, la regola è che gli esercenti devono esporre nel locale, in un luogo visibile al pubblico la licenza, l’autorizzazione e la tariffa dei prezzi [.
Fino ad allora, il coperto dovrà essere pagato, fermo restando che, se si ha il sospetto di illeciti posti in essere dai ristoratori, l’eventuale denuncia dovrà essere presentata ai vigili urbani.
Quanto spedi al ristorante?
Quanto spendi al ristorante? E se potessimo automatizzare il costo di un pasto delizioso per farlo salire solo ogni volta che c’è un nuovo menu, o a causa dell’inflazione.
Non sto dicendo che questo accadrà presto, ma immaginate di poter ordinare il vostro cibo da qualsiasi luogo senza bisogno di interazione umana!
Vuoi uscire a cena ma non sai dove? Beh, ci sono molti posti in città che hanno ottimo cibo. Un modo è controllare le recensioni online e vedere che tipo di valutazioni ottengono da utenti come te! Se tutto il resto non funziona, basta chiedere a qualcuno che ci è già stato, che sarà in grado di dire quali ristoranti mantengono sempre la loro parola (e anche di più).
Mangiare al ristorante non è solo delizioso ma anche conveniente. Puoi prenderti il tuo tempo per goderti un buon pasto senza doverti preoccupare di cucinare o pulire dopo, perché è già fatto per te!
Come detto all’inizio del nostro articolo il coperto esiste solo in Italia, ma nonostante ciò magiare al ristorante resta super conveniente.
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