Il futuro della ristorazione dopo il covid resta ancora un punto interrogativo. Fra pronostici altalenanti, fra chi guarda al futuro con ottimismo, perché ritiene non cambierà nulla nella sostanza, e chi, invece, immagina uno scenario completamente differente, resta una sola verità: in questo momento i ristoratori sono in serie difficoltà economiche.
L’emergenza sanitaria Covid ha lasciato l’industria della ristorazione in rovina. I ristoratori stanno ora lottando per sbarcare il lunario, chiudendo le loro attività e perdendo le case in attesa di rimborsi dalle compagnie di assicurazione che probabilmente non arriveranno mai.
Si tratta di lavoratori a partiva IVA che devono far rientrare il quadro a fine mese, senza sicurezza di un fisso mensile. E no, non si tratta dell’eterno conflitto fra lavoro privato e pubblico, ma solo la constatazione di una fetta della società attualmente in gran difficoltà, mentre si discute sui sussidi statali che gli spettano.
Nel frattempo, c’è chi è arrivato a scrivere lettere al presidente Conte per spiegare che no, lasciamo stare i sussidi, meglio sperare nel reddito di cittadinanza.
Il futuro della ristorazione comincia dagli spazi
La chiusura totale di tutte le attività considerate non necessarie sta creando molto scompiglio in vari settori dell’economia italiana. Relativamente alla ristorazione, quali sono le previsioni per il futuro della ristorazione? Molti ristoratori con le serrande abbassate dovranno preoccuparsi di riorganizzare l’intera attività, partendo dalla disposizione delle sedute.
Finita la quarantena, non finiranno le norme di sicurezza; la lenta riapertura delle attività commerciali, compresa la ristorazione, saranno sottoposte a rigide regole di distanziamento sociale, con lo scopo di evitare nuovi focolai. Ma cosa vuol dire per il futuro della ristorazione limitare l’affollamento di luoghi pubblici?
Il settore della ristorazione è un’industria in rapida crescita, con il numero di aziende in questo settore che dovrebbe crescere dell’8% da qui al 2021.
La maggior parte (77%) dei paesi in tutto il mondo hanno ristoranti nei loro menu in quanto può fornire cibo di qualità a prezzi bassi per coloro che potrebbero non essere in grado di permetterselo altrimenti a causa di motivi economici o di status sociale che influenzano come le distinzioni di classe esistono ancora oggi. In alcune aree dove la povertà continua ad essere prevalente ci potrebbe essere solo un pasto al giorno servito da posti come i carretti di strada – ma se siete disposti a provare qualcosa di nuovo, allora vi incoraggio a seguire questa strada, dato che ciò che entra nella vostra bocca conta di più!
Più food delivery?
Un primo elemento di cambiamento nel futuro della ristorazione dovrà riguardare il ricalcolo degli spazi fra i tavoli – meno di un metro di distanza l’uno dall’altro. Le ripercussioni da un punto di vista economico sono notevoli, perché sarà automaticamente esclusa una fetta di clientela che, in base alla nuova normativa post Covid-19 in materia di capienza, sono considerati in esubero.
Il secondo elemento previsto nel futuro della ristorazione è l’incremento del food delivery. Se il trend andava bene prima della pandemia, durante e dopo la quarantena sembra proprio che l’asticella continuerà a cresce in questa direzione. La consegna dei piatti a domicilio, per quanto comodo, non significa abbassare la guardia. Anzi, il marketing del food dovrà lavorare ancora di più per rendere appealing i piatti.
Il futuro della ristorazione è nella consegna del cibo. Poiché sempre più persone cercano una gratificazione istantanea, l’industria dovrà cambiare se vuole rimanere rilevante con i consumatori che non possono o non vogliono aspettare diverse ore prima che il loro pasto arrivi a casa – a meno che questi clienti non si trovino con un’abbondanza di tempo libero a disposizione!
Quello che potrebbe sembrare una tendenza ora potrebbe benissimo diventare lo standard della società quando si considerano i ristoranti negli anni a venire – detto questo, ci potrebbero essere alcuni ostacoli lungo questa strada dovuti in gran parte a motivi culturali che circondano le abitudini alimentari che variano da un paese all’altro del mondo.
L’idea che chiunque abbia una connessione internet possa semplicemente premere un bottone e farsi consegnare il pasto desiderato direttamente a casa suona come qualcosa uscito dalla fantascienza, ma potrebbe essere più vicino di quanto si pensi!
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