Ricevuta fiscale e scontrino elettronico,cosa dobbiamo aspettarci?
Ricevuta fiscale e scontrino elettronico. Un’attività di impresa o di lavoro autonomo comporta la necessità di produrre un documento fiscale. Questo deve attestare la somma ricevuta come compenso. Tale documento può essere una fattura o una ricevuta fiscale. In ogni caso è necessario per qualsivoglia tipo di prestazione.
Vediamo ora nello specifico di cosa si tratta
Ricevuta fiscale e scontrino elettronico
La famosa ricevuta fiscale è un documento, rilasciato dagli esercenti, che descrive il bene venduto o la prestazione effettuata e il corrispettivo ricevuto. Non contiene lo scorporo dell’IVA né i riferimenti di colui che effettua il pagamento. La ricevuta fiscale viene rilasciata al posto dello scontrino fiscale. Ciò avviene a meno che Il cliente non richieda specificatamente la fattura . La ricevuta fiscale è generalmente compilata in duplice copia, su prestampati aventi numerazione progressiva e tutti i riferimenti fiscali del soggetto emittente. La legge permette all’esercente di scegliere tra emissione di scontrino o ricevuta o entrambi. Nelle transazioni e-commerce il documento è detto ricevuta di acquisto.
La fattura, invece, è un documento fiscale che si emette verso titolari di partita IVA, contiene i dati fiscali sia di chi la emette sia di chi la paga. Quando ci si ritrova a dover pagare una prestazione occasionale (fino a 5 mila euro annui non c’è bisogno di avere una partita Iva) è sufficiente compilare una semplice ricevuta. Fondamentale è, invece, riportare l’importo al netto della ritenuta d’acconto al 20% precisando la prestazione occasionale svolta.
Quindi come si presenta la situazione riguardante la Ricevuta fiscale e lo scontrino elettronico,cosa dobbiamo aspettarci ?
Ricevuta fiscale e scontrino elettronico
Recentemente ci siamo dovuti confrontare con il debutto a inizio 2019 dell’obbligo di fattura elettronica nelle operazioni tra “privati”. Dal 1° luglio 2019 l’Agenzia delle Entrate ha confermato che non sarà più possibile il rilascio di ricevute o scontrini fiscali cartacei. Difatti i corrispettivi percepiti vengono oramai documentati attraverso la trasmissione dei dati giornalieri ed utilizzando la memorizzazione elettronica.
Al cliente viene rilasciato un documento valido a fini fiscali integrato con codice fiscale o partita Iva dell’acquirente. Anche gli scontrini verranno inviati online all’Agenzia delle Entrate. L’obbligo è immediatamente valido per i contribuenti con volume d’affari superiore a 400mila euro. A partire dal 1° gennaio 2020,invece,l’obbligo sarà esteso a tutti gli altri soggetti. Per l’adempimento di questi provvedimenti, presi al fine di contrastare l’evasione fiscale, sarà necessario munirsi di Registratori Telematici idonei che comporteranno ovviamente un costo.
Ricevuta fiscale e scontrino elettronico
Tuttavia, niente panico, è possibile avviarsi gradualmente verso questi cambiamenti. Si verrà valutati in base al tipo di attività e alle possibili difficoltà di connettività web nel territorio in cui si opera. Per il biennio 2019-2020 i commercianti potranno beneficiare di un contributo pari al 50% della spesa sostenuta. Si potrà ottenere, entro il limite di 50 euro nel caso di adattamento di un registratore già in possesso, e di 250 euro se si fa un nuovo acquisto.
Ricevuta fiscale e scontrino elettronico
Per le specifiche riguardanti il passaggio dal registratore di cassa a quello telematico è necessario leggere il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate n. 182017/2016 avente tutte le caratteristiche tecniche necessarie. Le operazioni che necessitano una certificazione tramite documento commerciale sono rese note dall’Art. 22 DPR 633-1972 (Commercio al minuto e attività assimilate) .