L’origine storica dei 5 cocktail più richiesti al mondo. Sei un ristoratore, un barista o un cameriere? Mostrare all’occasione qualche nozione culturale su ciò che servi è un ottimo modo per fare bella figura davanti ad un cliente e per dare un’immagine più professionale al tuo locale.
Non hai voglia di leggerti un polveroso manuale di storia o di scrollare mille pagine google e vuoi avere la risposta pronta che impressioni il tuo ascoltatore?
Nell’articolo troverai un breve excursus storico sui 5 cocktail più venduti al mondo nel 2018.
Un cocktail è un tipo di bevanda mista che ha avuto origine in America durante l’inizio del 20° secolo ed è diventato popolare con le leggi del proibizionismo. In genere contiene alcolici come vodka, gin o rum insieme a vari altri ingredienti come succo di frutta (eucalipto), aggiunta di liquore (s) sciroppo dolcificante invece soda acqua zucchero di canna alcol Le classificazioni variano a seconda di come sono fatti ma di solito rientrano in un gruppo per classificazione qui sotto: Martini – vermouth di colore chiaro; Cosmopolitans – bevande wells spesso costituite esclusivamente da whiskey cola antidoto Cuba Libres – forte birra nera servita Kahlúa Coffee Fizz Tequila sunrise Vieux Carré Sidecarrogat.
1. COCKTAIL OLD FASHIONED
Nasce alla fine dell’800 come un whiskey cocktail servito alla vecchia maniera, cioè con una zolletta nel bicchiere, due gocce di Angostura, un filo di soda per scioglierlo e l’aggiunta di ghiaccio. Prende il nome dai bicchieri in cui viene servito, chiamati “old fashioned” per l’appunto. Nel 1931 compare per la prima volta in un ricettario del Waldorf-Astoria, un celebre hotel di lusso di New York, con una forte connotazione razzista. Giusto per farti capire il calibro del luogo, ti informo che ha ospitato personaggi come Nikola Tesla e Marilyn Monroe. E quando il Titanic affondò, le indagini sulla tragedia si svolsero proprio dentro le sue mura.
Possiamo dire che il celeberrimo cocktail deve la sua diffusione soprattutto grazie all’importanza dell’hotel. Ad oggi, secondo le classifiche, è il cocktail più popolare al mondo.
2.NEGRONI
Possiamo esserne fieri, visto che è un cocktail italiano, di origine fiorentina. Un giorno, intorno agli anni ’20, il viaggiatore e poliglotta Conte Camillo Negroni si stufò del solito Americano che ordinava quotidianamente per l’aperitivo, perciò chiese al barman del Caffè Casoni di Firenze di sostituire il gin al seltz, anche in onore agli ultimi viaggi che aveva fatto a Londra.
Nacque così il drink dei “veri uomini”, destinato a finire negli scarichi delle discoteche giovanili.
3.WHISKEY SOUR
Ha un’origine misteriosa. Alcuni lo fanno risalire all’antica pratica marinaia britannica di preparare bevande che potessero mantenersi durante i lunghi viaggi in nave. A sostenere questa ipotesi, concorre il fatto che il drink viene menzionato nel celebre “The bartender’s guide: how to mix drinks” di Jerry Thomas, pubblicato nel 1862. Un’altra teoria accreditata attribuisce la sua nascita all’inglese Mister Eliott Stubb, che nel 1870 aprì un bar a Iquique, un villaggio cileno. Lì iniziò a sperimentare, ottenendo una miscela di whiskey e limon de pica, da cui venne elaborato il moderno after-dinner.
4. COCKTAIL DAIQUIRI
Cubano, il preferito da Hemingway. Secondo gli storiografi nel 1898 nei pressi di Santiago di Cuba, esisteva un piccolo villaggio chiamato Daiquiri, dove un giorno sbarcò un giovane marinaio molto assetato, che per la fretta di bere qualcosa entrò in una baracca che offriva la mescita, ma si rifiutò di bere un Rum liscio, così chiese di farselo allungare con del succo di limone e lo corresse con dello zucchero.
Secondo un’altra leggenda, nei primi del Novecento un ingegnere minerario di origini italiane, Giacomo Pagliuchi, visitò la miniera di ferro a Daiquiri. A fine giornata venne invitato a bere da un suo collega americano, che in casa aveva solo rum, zucchero e lime: inventò così un nuovo cocktail!
5. COCKTAIL MANHATTAN
Secondo una popolare teoria, il cocktail sarebbe stato inventato al Manhattan Club di New York nei primi anni 1870 da Ian Marshall, che era stato incaricato di preparare un banchetto, organizzato dalla madre di Winston Churchill, in onore di Samuel Tilden, candidato alle elezioni presidenziali. Il successo del banchetto rese la bevanda molto popolare.
In realtà, il Manhattan Cocktail può essere considerato un’evoluzione del Whiskey e del Gin Cocktail, ai quali qualche creativo barman provò ad aggiungere il vermouth, tappa che alcuni considerano fondamentale per i miscelati.
E’ finita la lezione di storia, ti auguro una buona bevuta! 🙂