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Street fodd: cos'è, a chi si rivolge e come avviare un'attività.

Street food: cos’è

Cos’è lo street food?

Per “street food” si intende la vendita e, spesso, anche la preparazione di generi alimentari destinati al consumo in strada. La preparazione e il commercio del cibo avvengono a bordo di un food truck. Per chi è a digiuno di inglese un food truck è il classico furgone itinerante che esercita in spazi pubblici e aperti tipo strade, parchi o piazze.

Il cibo di strada è un’esperienza che non si può ottenere da nessun’altra parte. Non solo i venditori vendono piatti deliziosi e soddisfacenti, ma spesso sono persone divertenti che amano parlare con i clienti!
Ci sono molti tipi diversi di cibo di strada in ogni angolo, dal chaat indiano (una miscela salata) ai ravioli cinesi -allaltyahuahua-, che significa “mamma li ha fatti” Questi chef hanno cucinato delizie saporite da tempo immemorabile; tuttavia, non è stato fino a poco tempo fa che queste prelibatezze sono diventate popolari al di fuori dei loro paesi nativi grazie in gran parte a causa di alcuni individui intraprendenti che li hanno voluti nella cultura internazionale. Si può optare però anche per uno street food un pò più tradizionale come patatine fritte e hamburger!

street food

Lo street food si inserisce nel solco dell’informal food sector (settore del cibo informale), che ruota attorno al cibo mangiato non al tavolo di un ristorante ma in piedi e con la formula take away (tipica, oltre che dei chioschetti di hot dog anche delle pizzerie da asporto).

Street food: i target di riferimento.

Il pubblico a cui lo street food fa riferimento è molto variegato, questo grazie alla sua comodità. I giovani e gli studenti ne sono attratti per i prezzi bassi, i lavoratori per la comodità della sua consumazione in pause pranzo spesso troppo brevi.

La varietà di persone che amano il cibo di strada è vasta
I venditori ambulanti fanno parte della società da secoli, vendendo la loro merce da carretti o furgoni. Gli originatori spesso aprivano un negozio nelle strade affollate della città, dove i passanti potevano fermarsi e comprare qualcosa di caldo dalla griglia con poca fatica – non c’era bisogno di fare un ordine per telefono! Gli esseri umani possono essere creature complesse, ma i nostri appetiti rimangono costanti: tutti noi ci godiamo un po’ di riso fritto di tanto in tanto (o qualunque sia la vostra cucina preferita).

Ma lo street food, oltre che un “ripiego” alimentare per chi ha poco tempo e denaro, può anche essere un’attrazione fieristica. Non si contano i vari eventi di street food che, soprattutto d’estate, affollano le strade italiane e deliziano gli avventori con le prelibatezze regionali. Ciò attrae un pubblico di tutte le età e tipologie: dal giovane amante degli eventi informali e non convenzionali alle famiglie curiose. Queste ultime, come anche gli avventori over 50, riscoprono il cibo regionale sotto una luce più “giovane”, nuova, non legata ai classici ristoranti e trattorie.

Per i motivi sopra elencati lo street food è un segmento interessante del settore alimentare, e fra poco vedremo come aprire un’attività in questo ambito.

Come avviare un’attività di street food.

L’aria informale e “rassicurante” di un food truck non deve farci credere che avviare un business nello street food sarà una passeggiata. Di seguito l’iter che, passo dopo passo, farà partire la tua attività.

street food

I requisiti.

Partiamo dal presupposto che food trucker non ci si improvvisa, e richiede quindi uno a scelta fra i seguenti requisiti

  1. avere un diploma alberghiero
  2. aver maturato almeno 2 anni di esperienza nella ristorazione negli ultimi 5 anni
  3. essere iscritti al REC (Registro Esercenti di Commercio) come “somministratori di cibo e bevande
  4. aver frequentato corsi regionali sul commercio alimentare e aver superato i relativi esami finali
  5. avere un socio che possieda uno o più dei requisiti prima elencati

La licenza.

Una volta soddisfatto almeno uno dei 5 requisiti si procede col chiedere la licenza. Essa, a seconda del tipo di attività che si ha in mente, è di due tipi:

  1. tipo A: ossia una licenza concessa dal Comune di propria appartenenza per svolgere la propria attività in un punto fisso. Tale licenza è valida su tutta la regione di riferimento e consente a un food trucker di partecipare a fiere in tutta Italia. Essa può essere richiesta a un massimo di 30 giorni a partire dalla pubblicazione (a marzo-aprile o settembre-ottobre) dell’elenco dei posti liberi. Tuttavia può essere persa se il commercio non viene esercitato regolarmente e si accumulano troppe assenze.
  2. tipo B: essa è una licenza per i food truck itineranti, che non esercitano in un punto fisso. Essa permette di esercitare la propria attività in tutte le fiere d’Italia, ma a patto che il commerciante si informi e si accordi col Comune di turno per eventuali posteggi liberi (da occupare in archi di tempo limitati). La licenza B, a differenza della A, è gratuita, senza tassa di rilascio né di rinnovo.

Iter burocratico per avviare l’attività.

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Oggi, con la Comunicazione Unica, è possibile adempiere a tutti gli step necessari per avviare un’attività:

  1. apertura della partita IVA all’Agenzia delle Entrate
  2. iscrizione ad INPS e INAIL
  3. iscrizione al Registro delle Imprese alla Camera di Commercio

Scelta e autorizzazioni per il food truck.

Oltre a tutta la trafila di ordinaria amministrazione per avviare un’impresa bisogna occuparsi anche di un’altra trafila: quella per il food truck.

Esso è il mezzo trasporto e “compagno di viaggio” nella tua avventura food. La prima cosa è innanzitutto sceglierlo delle dimensioni adatte e adeguato alla tua tipologia di attività.

Se essa prevede spostamenti di brevi tratti, all’interno di una stessa città, l’ideale è l’ape-car, di piccole dimensioni e facile da montare e smontare.

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Qualora invece tu voglia un mezzo “itinerante”, che ti permetta di spostarti di fiera in fiera nel raggio di tutta la regione, opta per un porter formato “medium”. Esso ti permetterà di trasportare con te tutto l’occorrente per la tua attività in tragitti di medio e lungo raggio.

Infine, se col tuo food truck “pensi in grande” dovrai puntare su poderoso food truck FIAT Ducato.

Una volta scelto il veicolo adatto a te dovrai farlo collaudare e immatricolare. Inoltre, in quanto somministratore di cibo e bevande ai consumatori, dovrai far sì che il tuo food truck abbia un’autorizzazione sanitaria dalla ASL locale.

 

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